lunedì 17 settembre 2012

L'india a Bologna



Si tratta di un ristorante indiano, tra i più rinomati a Bologna, e non solo. Effettivamente il locale è molto d'atmosfera, luci soffuse e musica in sottofondo, i camerieri sono professionali e gentilissimi. Il cibo è ovviamente piccante ma c'è una vasta scelta di tutto, per cui anche coloro che non sono abituati al fuoco sapranno cosa prendere. Non vi aspettate il pollo al curry come quello che fate a casa, qui è tutta un'altra cosa ed è meraviglioso!! Un po' caro per essere un locale etnico, si spendono sui 20-25 a testa, senza vino, ma se amate il genere ne vale la pena. Inoltre la domenica sera fanno buffet indiano a 18 euro, per provare senza troppi rimpianti!

Giudizio: APPROVATO per i palati che amano la diversità nei cibi e nei sapori, e sopratutto per chi ama i cibi  
              SPEZIATI e/o PICCANTI!!!

lunedì 7 maggio 2012

Ai 2 Cavalli



Abbiamo preso diverse volte la pizza in questo locale, che è a due passi da casa. La pizza al metro è buonissima, alta e molto condita, con i bordi davvero soffici e profumati. Purtroppo non sempre siamo rimasti soddisfatti della pizza al piatto, che alcune volte è risultata poco lievitata, bassa, una delusione. Potrebbe essere stato un incidente visto che le volte precedenti ci era piaciuta. Qualità buona, camerieri cortesi e locale sempre molto frequentato, consigliata la prenotazione. Pizza e birra media per due persone, sui 25 euro.

domenica 26 febbraio 2012

Le Ginestre a tavola


Le aziende agrituristiche ormai spopolano ovunque. Non è però sempre oro quel che luccica. Spesso chi si fregia del nome "agriturismo" nasconde delle piccole magagne sulla provenienza delle materie prime o sulle doti culinarie di chi deve poi dar vita a piatti dai sapori autentici.
L'agriturismo "Le Ginestre" vi accoglie subito con una spianatoia su cui riposa la sfoglia che mangerete di lì a mezz'ora. E già questo la dice lunga. Sottovoce e con garbo, la proprietaria vi farà accomodare ed inizierà letteralmente a coccolarvi come dei nipotini affamati: lasagna bianca al radicchio e stracchino, cotta la mattina stessa. Una prelibatezza di sapori e contrasti ben amalgamati insieme.
Ancora, tagliatelle alla boscaiola con funghi e salsiccia: quelle stesse tagliatelle che abbiamo visto tagliare a mano da Beniamino, insignito "Sfoglino d'oro" e a ben donde. Il secondo ci ha regalato un pollo alla cacciatora, di quelli che sanno ancora razzolare nell'aia con le proprie zampe, a tutto vantaggio del gusto in tavola. Per concludere, strudel di mele, uvetta e frutta secca fatto in casa, giusto corollario ad un pranzo buonissimo. Abbiamo bevuto un quartino di rosso della casa ed una bottiglia d'acqua. Su richiesta, l'agriturismo prepara anche le crescentine: le proveremo la prossima volta! Il costo orientativo a persona per questo menu con bis di primi, secondo, contorno e dolce è di circa 30 euro. A nostro parere, assolutamente ben spesi.
Consigliato: quando avete voglia della sfoglia come la faceva la nonna, e forse anche più buona!

Crescentine in allegria


Chi ha voglia di fare il pieno di crescentine non può assolutamente farsi sfuggire l'Osteria San Pietro, che vanta una tradizione quasi secolare!
Quando arriverete, vi sembrerà di entrare in casa di qualcuno, perché il locale è molto piccolo ed anche spartano. Ciononostante, non manca davvero nulla a quest'autentica osteria bolognese. Il menu comprende, tra gli altri, degli interessanti primi con tagliatelle al farro con funghi o ragu, una "chicca" di difficile reperibilità in altri ristoranti.
Il piatto forte restano comunque le crescentine: si può anche cenare godendo soltanto dei cestini fumanti di queste meraviglie della cucina bolognese, arricchite con affettato proveniente dalle aziende locali e squacquerone freschissimo, oltre a sottoli e sottaceti prodotti rigorosamente in casa. Quando arriverete al caffè, i proprietari vi avviseranno che lo servono dalla moka e questo, per noi, è un altro buon motivo per tornare all'Osteria San Pietro! Una menzione particolare merita anche la fornitissima cantina, che sarà in grado di soddisfare anche i palati più esigenti.
Il costo medio per una mangiata di crescentine, affettato, formaggi e sottoli, annaffiate da un mezzo litro di rosso "sincero" della casa, si aggira sui 20 euro a testa. Assolutamente indispensabile prenotare, anche una settimana prima! Ne vale la pena.
Consigliato: per una serata in allegria senza badare alle calorie di troppo.

Pizza da Michelemmà


Se avete voglia di una buona pizza a Bologna, in centro ma fuori dal caos dei locali universitari, il posto giusto è senza dubbio Michelemmà. Il locale ha un aspetto tipicamente marinaro, con arredi in bianco e blu, e subito ci si sente in vacanza a Posillipo... I gestori e i camerieri sono cordiali e molto efficienti, soprattutto il sabato sera, quando è assolutamente richiesta la prenotazione per sedersi!
Abbiamo sempre provato la pizza, che da Michelemmà è offerta in due varianti: la tipica napoletana con cornicione alto e impasto spesso (ma la pizza è di dimensioni ridotte ed una persona di buon appetito potrebbe restarne delusa!) e la classica pizza al piatto, cotta comunque con le accortezze del pizzaiolo napoletano.
Materie prime di buona qualità, personale efficiente e gentile. Il ristorante offre anche gustosi piatti di pesce, che però finora non abbiamo mai provato.
Per una pizza e una birra media si spendono intorno ai 17 euro a testa.
Consigliato: ottimo locale per una pizza davvero buona senza spendere una fortuna.

Un mangiar...divino!


Siamo capitati in questa deliziosa trattoria quasi per caso, tentati da un'ottima offerta con uno dei soliti coupon. Il locale è veramente piccolo, ci saranno sedici o venti coperti in tutto, ma l'atmosfera è piacevole, le luci soffuse, il caminetto rassicurante. E' quasi come entrare in casa di qualcuno che ti accoglie con cortesia ed ospitalità. Ma passiamo alla cucina, curata da questo giovane cuoco che stupisce per la sua voglia di rivisitare piatti della tradizione con particolari di originalità.
Sicuramente da provare sono i primi piatti, tra cui un risotto al barolo e guanciale che ha fatto "ruggire" di piacere il mio compagno. A me non è andata meglio, quella sera, perché mi sono lasciata tentare dai classicissimi tortellini in brodo che, purtroppo, non hanno soddisfatto le mie aspettative.  E' comunque sui secondi piatti e sui contorni che la fantasia del cuoco si sbizzarisce, proponendo ad esempio una parmigiana bianca di melanzane con cappello di poricini o del saporitissimo Angus del Nebraska cotto con molta maestria ai ferri o con finferli trifolati.
Per una cena che comprende un primo a testa e un secondo da dividere, con un quartino di vino della casa, una bottiglia d'acqua e due caffè si spendono intorno ai 30 euro.
Consiglio: da provare se si vuole assaggiare qualcosa di tradizionale ma creativo. Da evitare i tortellini in brodo.

All'Arcangelo Michele


In una fredda sera d'inverno, dopo aver tribolato tra le nebbie della pianura, siamo giunti all'Arcangelo Michele. Non una visione, ma un ristorante vero e proprio, in una zona un po' nascosta di San Lazzaro, a Idice per l'esattezza, ma ben conosciuto ed apprezzato dagli avventori locali.
Quella sera abbiamo capito anche noi il perché di tanta (meritata) pubblicità!
Prima di tutto, il locale merita un accenno: ambiente chic ma non pretenzioso e personale cordiale ma allo stesso tempo affabile. Per di più, avevamo acquistato uno degli ormai imperdibili deal online, ma questo non ci è stato fatto assolutamente pesare, né nel trattamento né nella scelta dei piatti.
Siamo partiti con un piatto di tagliatelle alla conza con farina biologica macinata alla pietra, di ottima qualità, e un piatto di tortellini in brodo di cappone, serviti nella classica ciotola da consommé che, una volta sollevato il coperchio, ha svelato dei tortellini fumanti immersi in un vero brodo di cappone.
Ben predisposti da un inizio così promettente, ci siamo immersi nella scelta dei secondi: pollo alla birra su letto di patate e tagliata di maialino da latte con ragu di funghi e castagne. Le carni erano una delizia: il pollo saporito e "ruspante" al punto giusto, il maialino tenerissimo e dal sapore delicato.
A quel punto, sazi ma contentissimi, abbiamo ceduto all'ultima tentazione dei dolci: abbiamo entrambi optato per la millefoglie, freschissima nelle sue creme al cioccolato.
Durante la cena abbiamo sorseggiato un calice di San Giovese della casa. Il prezzo per una cena di questo tipo, in un ristorante di ottimo livello come L'Arcangelo Michele, costerebbe intorno ai 40 euro a persona.
Consigliato: locale non economico ma di ottima qualità; servizio di buon livello. Ideale per fare bella figura.